giovedì 26 settembre 2013

BISCOTTI AL CACAO E MIGLIO CON GOCCE DI CIOCCOLATO senza burro




INGREDIENTI:

-180 gr farina di miglio

-50gr fecola

-18gr cacao amaro

-50 ml olio di girasole

-80 ml acqua

-1 cucchiaino di lievito

-100 gr zucchero di canna

-gocce di cioccolato q.b

mischiare prima tutti gli ingredienti secchi e poi quelli liquidi,mischiare bene mettere il composto nella teglia per biscotti,infine mettere le gocce di cioccolato.
Infornare a forno preriscaldato a 180 gradi x 15/20 minuti.

martedì 24 settembre 2013

BISCOTTI ALLO ZENZERO E SEMI DI GIRASOLE senza burro


INGREDIENTI:

-80 gr di zenzero fresco tritato

-12 cucchiai di olio di girasole

-2 uova intere

-100 gr zucchero di canna

-180 farina di kamut

Sbucciare lo zenzero e tritarlo nel mixer,mischiarlo alla farina,zucchero,olio,uova,mettere l impasto nella teglia per biscotti ed aggiungere sopra semi di girasole, far cuocere a forno preriscaldato a 180 gradi per 15/20 minuti.


qui sotto invece dei semi di girasole ho messo i pistacchi



INFORMAZIONI SU QUESTO PIATTO

Proprietà Curative e Benefici dello Zenzero 

Gli usi della pianta di zenzero a scopo terapeutico sono molteplici: da lungo tempo si conoscono le sue proprietà per combattere gli stati di nausea e di vomito; il tè ottenuto da questa pianta è invece in grado di prevenire e curare il raffreddore; oltre a rilasciare un effetto di calore e benessere lo zenzero è anche in grado di sciogliere il muco nelle vie respiratorie e a liberare i reni, facilitando così la respirazione.
Lo zenzero è composto per il 78% circa da acqua, dal 16% da carboidrati, 2% proteine, 1,6% zuccheri, 2% fibre alimentari e ceneri. Tra i minerali presenti annoveriamo: calcio, fosforo, sodio, potassio, magnesio, ferro, manganese, zinco e rame.

Vitamine presenti nello zenzero: B1, B2, B3, B5, B6, vitamina C, vitamina E e vitamina J. Sul fronte degli aminoacidi segnaliamo alanina, arginina e cistina, acido glutammico e acido aspartico, prolina, serina, lesina, glicina e tirosina.

domenica 22 settembre 2013

BISCOTTI ALLE GERME DI GRANO



INGREDIENTI

- 200 GR FARINA DI FARRO

-50 GR GERME DI GRANO

-125 GR ZUCCHERO DI CANNA

-120 BURRO FREDDO

-1 UOVO INTERO

-AROMA DI LIMONE Q.B ( o buccia grattugiata)


unire prima tutti gli ingredienti secchi,poi tutti gli altri,lavorare con le mani fino a quando il composto non risulti compatto.
Mettere nella teglia per biscotti  e mettere sopra altre germe di grano e qualche seme di girasole infornare a forno preriscaldato a 180 gradi x 15 minuti circa.



INFORMAZIONI SU QUESTO PIATTO
I benefici del germe di grano derivano dalla sua composizione.
Contiene le preziose vitamine del gruppo B (B1, B3, B5 e B6), lecitina, provitamina A, D, ma ciò che più lo caratterizza è la presenza in alta percentuale di vitamina E, che svolge un importantissima azione antiossidante in grado di contrastare il livello dei radicali liberi. Sempre più studi concordano sulle implicazioni dei radicali liberi nei processi di invecchiamento e nelle patologie ad essi correlate. 
Un altro 'fiore all'occhiello' è la presenza di octacosanolo che contribuisce a migliorare la resistenza alla fatica fisica negli atleti e l’efficienza mentale in chi studia e in chi usa molto la mente ed il ragionamento. 
L’octacosanolo ha anche importanti effetti sulla fertilità e sulla potenza sessuale dell’uomo e in generale sul vigore di molte funzioni vitali: ad esempio può rilasciare i muscoli contratti dalla tensione nervosa, aumentare l'efficienza degli organi di senso, l'acutezza visiva e la prontezza di riflessi; la forza e la resistenza alla fatica, può 'rischiarare' la mente, offuscata dal superlavoro.
Il germe di grano contiene poi i seguenti oligoelementi: calcio, potassio, silicio, fosforo, zolfo, zinco, rame, ferro, magnesio, manganese, selenio e molibdeno.
E’ proprio questa ricchezza in oligoelementi, coniugata con le vitamine e l’octacosanolo a rendere efficace e completo questo alimento.
In particolare è da sottolineare l’attività riequilibrante del metabolismo lipidico che contribuisce a ridurre significativamente i valori di colesterolo nel sangue.

giovedì 19 settembre 2013

29/9/2008 (0:35) - PREVENZIONE
Lotta al cancro? Ogni arma
è buona, anche il cibo

DAVID SERVAN-SCHREIBER
Broccoli e lamponi servono a combatterlo, ma alle aziende non conviene investire miliardi per

dimostrarlo. Eppure i cibi antumorali sono
tantissimi…
Mi è stato diagnosticato un cancro al cervello per la prima volta circa sedici anni fa. Ho ricevuto un trattamento convenzionale e il cancro è entrato in remissione, ma ho avuto una recidiva dopo qualche anno e subìto un secondo intervento chirurgico e tredici mesi di chemioterapia. Quando sono tornato dal mio oncologo alla fine del trattamento, gli ho chiesto se avrei dovuto cambiare la mia dieta per evitare il ripetersi di un altro episodio. La sua risposta è stata perfettamente stereotipata: «Mangia quello che ti piace. Non farà molta differenza ». Aveva torto, naturalmente. Ma la sua risposta non è stata sorprendente. È risaputo che la nutrizione è a malapena insegnata nelle facoltà mediche. In realtà, anch’io, come medico, avevo una scarsa conoscenza della nutrizione prima della mia diagnosi. Come tutti i medici specialisti, gli oncologi sono costantemente alla ricerca di progressi scientifici che possano aiutare i loro pazienti. Ma nella cultura medica, i cambiamenti nella prevenzione e nel trattamento sono ammissibili solo quando vi sono stati una serie di esperimenti in double-blind (doppio-cieco) che dimostrino l’efficacia del trattamento sulle persone: ciò che è chiamato, legittimamente, evidencebased medicine (medicina basata sulle prove).

Fino a oggi la ricerca è confermata da studi di grande scala sugli esseri umani, che possono costare tra i cinquecento milioni e un miliardo di dollari; altrimenti non contano come elementi di prova. A differenza dei prodotti farmaceutici, non è economicamente praticabile investire le somme in questione per dimostrare l’efficacia potenziale dei broccoli, dei lamponi o del tè verde nella lotta contro il cancro, in quanto la loro commercializzazione non potrà mai coprire gli enormi costi di ricerca. Inoltre, sono convinto che non vi sia alcuna necessità di attendere questi elementi di prova: credo che esistano già. Il cancro è «dormiente» in ognuno di noi. I nostri corpi producono sempre cellule difet tose. Tuttavia, una serie di meccanismi rilevano e tengono queste cellule sotto scacco. Mi ci sono voluti mesi di ricerca, incontri con svariati ricercatori e medici, e la consultazione di miriadi di pubblicazioni scientifiche, prima di cogliere pienamente la capacità potenziale del mio corpo di lottare contro il cancro. L'elenco dei cibi antitumorali è in realtà molto più lungo di quanto si possa pensare. Alcuni cibi naturali bloccano processi infiammatori che alimentano la crescita del cancro; altri spingono le cellule tumorali a morire attraverso un processo che gli specialisti chiamano «apoptosi» (morte cellulare programmata o regolata). Altri ancora aiutano l'organismo a disintossicarsi dal cancro, purificandolo dalle tossine o proteggendolo dai radicali liberi. La dieta antitumorale si compone di verdure e legumi accompagnati da grassi insaturi (olio d'oliva, di colza o di lino), aglio, erbe aromatiche e spezie. È importante scegliere in particolare una grande varietà di verdure rosse, gialle, verdi e arancio. La loro tonalità indica la presenza di carotenoidi, in particolare di vitamina A e licopeni, che inibiscono la crescita di cellule di diversi tipi di tumore, compresi i gliomi cerebrali. Altri carotenoidi, come la luteina, concorrono a stimolare la crescita delle cellule immunitarie. Va detto che, finora, non vi è alcun approccio alternativo che possa curare il cancro, e credo che sia del tutto irragionevole trattare questa malattia senza attingere al meglio di quanto possa offrire la medicina convenzionale: chirurgia, chemioterapia, radioterapia, immunoterapia, e presto, anche la genetica molecolare. Ma al tempo stesso, non ha senso fare affidamento solo su questo approccio puramente tecnico e trascurare le proprie capacità naturali di lottare contro il cancro. Tengo ormai a bada il mio cancro da otto anni, e attribuisco la mia sopravvivenza in gran parte ai cambiamenti nella mia dieta e nel mio stile di vita. Oggi faccio più attività fisica e medito di più, e cerco di gestire l'inevitabile stress della vita con più serenità, mangiando regolarmente cibi sani antitumorali.

mercoledì 18 settembre 2013

PASTA CON LE VERDURE



INGREDIENTI X 3 PERSONE

- 4 zucchine piccole

-2 carote

-mezzo radicchio lavato 

-pomodorini,cipolla,olio,dado,prezzemolo q.b

-270 gr di pasta kamut


Lavare e pulire le verdure,tritarle finemente in un mixer.A parte in una padella far soffriggere la cipolla nell olio ed aggiungere le verdure triturate,far insaporire ed aggiungere il dado e il prezzemolo...continuare la cottura per una decina di minuti infine mischiare con la pasta.



INFORMAZIONI SU QUESTO PIATTO


Il radicchio è un ortaggio con buone proprietà benefiche per la salute del nostro organismo: ha innanzitutto proprietà depurative e, grazie all'alto contenuto di acqua, la presenza di fibre e principi amari, favorisce la digestione ed il buon funzionamento dell'intestino; grazie al suo basso apporto calorico il radicchio è un alimento molto indicato anche per le diete ed i regimi alimentari controllati.


Il calcio ed il ferro presenti nel radicchio rosso sono in grado di favorire il metabolismo delle ossa rendendole più forti; gli antociani presenti nel radicchio rosso hanno proprietà preventive nei confronti delle malattie cardiovascolari, mentre, il triptofano, apporta benefici al sistema nervoso contrastando i disturbi legati all'insonnia.

Da recenti studi svolti all'Università di Urbino sembra che il radicchio rosso contenga molte più sostanze antiossidanti rispetto ad alimenti più famosi per questa proprietà come mirtilli e uva passa; grazie a questa sua caratteristica il radicchio rosso ha la proprietà di rallentare l'invecchiamento cellulare e di prevenire l'insorgere di alcuni tipi di tumore, soprattutto a livello intestinale. Non solo. Anche la pelle trae benefici dalla presenza di sostanze antiossidanti mantenendosi giovane più a lungo; gli antiossidanti apportano benefici anche in quei soggetti che soffrono di artrite e reumatismi.

Affinché si possa attingere a tutte le proprietà salutari del radicchio rosso è bene ricordare che questo ortaggio deve essere consumato fresco.

lunedì 16 settembre 2013

BISCOTTI PAN DI STELLE AL FARRO



HO SCELTO QUESTO TITOLO PERCHE' QUESTI BISCOTTI HANNO LO STESSO SAPORE DEI BISCOTTI "PAN DI STELLE"DELLA MULINO BIANCO.PROVARE PER CREDERE ;)


INGREDIENTI:

-200 gr farina di farro

-100gr zucchero di canna

-80 gr burro freddo

40 gr cacao amaro in polvere

-1 uovo intero

-40 gr nocciole triturate (io non le avevo e le ho sostituite con le mandorle)

-1 cucchiaio circa di latte

Prima ho mischiato tutti gli ingredienti secchi,quindi la farina,zucchero,cacao,nocciole...poi l uovo,il latte ed il burro ed ho lavorato con le mani ottenendo un impasto bello compatto,ho messo piccole porzioni di impasto nella teglia per biscotti ed ho fatto cuocere per 15 minuti a forno ventilato preriscaldato.il risultato e' stato ottimo....Provate!

domenica 15 settembre 2013

UNA VERA BUFALA

Stefano Maria Bianchi (famoso giornalista) ci mostra in questo documentario come noi italiani siamo vittima di una truffa.
La truffa riguarda la mozzarella di bufala che si trova giornalmente sulle nostre tavole.
Al supermercato tante sono le mozzarelle con il marchio D.O.P  che significa DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA,questo marchio ci garantisce la qualita' e la provenienza dei prodotti e quindi dovrebbe aumentare la sua affidabilita'.

In realta' non e' cosi'...scopriamo che le mozzarelle di bufala non provengono dalle province Laziali o Campane come ci indica il marchio DOP ma dalla Romania ,Olanda,Polonia ecc.....
E che non sono fatte con il latte di bufala ma con latte surgelato o addirittura con latte in polvere.
Tutto cio' per aumentare la produzione quindi il guadagno da parte di clan mafiosi.



venerdì 13 settembre 2013

BISCOTTI CON FARINA DI MIGLIO,MANDORLE ED AVENA




INGREDIENTI:

-50 gr mandorle triturate

-107 gr di burro freddo

-65 gr zucchero

-1 uovo intero+1 tuorlo

-100 gr farina di miglio

-100 gr farina di avena

-1 cucchiaino di lievito

-fiocchi d avena q.b per decorare

unire la farina di miglio con quella d avena+mandorle+zucchero+lievito.
Aggiungere il lievito+uova+burro e lavorare tutto con le mani fino a quando l impasto non diventi omogeneo.
Io l impasto nn lo metto in frigo,lo metto direttamente nella teglia per biscotti ed infine sopra ogni biscotto metto i fiocchi d avena grandi.
Cuocere x 17-20 min a forno ventilato a 180 gradi.

mercoledì 11 settembre 2013

MUFFINS AL CIOCCOLATO PER LA PRIMA COLAZIONE



INGREDIENTI X 8 MINI MUFFINS:

-90 gr farina di farro

-15 gr di fecola di patate

-20 gr cacao amaro

-100ml di latte

-25 gr di burro fuso

-1 uovo intero

-70 gr di zucchero di canna

-una bustina di lievito

-zucchero a velo q.b

Mischiare tutti gli ingredienti ed infornare per 30 minuti a 180 gradi a forno ventilato,infine cospargere di zucchero a velo.

CONSIGLIO : se volete rendere i muffins ancora piu' gustosi aggiungete nell impasto qualche goccia di aroma alimentare all arancia e gocce di cioccolato come ho fatto io qui sotto


lunedì 9 settembre 2013

ARTICOLO SU PANORAMA


Prodotti biologici: che cosa mettiamo nel piatto?

Abbiamo analizzato alcuni alimenti, bio e convenzionali, per capire quali sono migliori: le differenze ci sono, ma non così tanto


Prodotti biologici: che cosa mettiamo nel piatto?
Getty Imagesdi Franca Roiatti
Nel menù improbabile degli ultimi giorni ci hanno servito lasagne, ravioli e tortellini al cavallo, così come c’era cavallo al posto della carne bovina in polpette e ragù. Ci hanno offerto tortine al cioccolato in cui si annidavano batteri fecali. Il tutto da parte di marchi noti: Findus, Buitoni, Nestlé, Ikea. Per non parlare (l’ultima insidia) dei molluschi contenenti tracce di cadmio, un metallo altamente tossico, venduti al mercato del pesce di Chioggia. Mentre la Commissione europea ha avviato un’indagine per valutare se il consumo di carne equina comporta danni alla salute (in alcuni campioni c’erano residui di un antiinfiammatoriousato per i cavalli da corsa), il risultato di tutto ciò è uno scandalo alimentare che rischia di travolgere, di sospetto in sospetto, gran parte degli alimenti che finiscono nelle nostre tavole.
In seguito allo scandalo della carne di cavallo, sono crollati del 30 per cento gli acquisti di piatti pronti e surgelati e, secondo la Coldiretti, «sei italiani su 10 hanno paura a tavola». Infine, la notizia che, entro l’anno, torneranno le farine animalinell’alimentazione degli allevamenti (erano state la causa dell’epidemia di «mucca pazza») non tranquillizza certo gli animi. Che sia il momento di abbandonare il modello alimentare industriale e di scoprirsi «bio» in nome di una cultura del cibo che promette di essere più affidabile? I numeri, del resto, lo dicono già: nel 2012 i consumi di alimenti convenzionali sono calati del 3 per cento, mentre il settore biologico (salito già nel 2011 del 9 per cento) ha avuto un incremento del7,3 per cento, soprattutto nei discount, dove il bio low cost è cresciuto del 25,5 per cento (dati della Cia, Confederazione italiana agricoltori).
Ma consumare biologico vale davvero la pena? Il bio mantiene le promesse di maggiore qualità e sicurezza? Per scoprirlo, Panorama insieme ad Altroconsumo ha fatto analizzare alcuni prodotti biologici e convenzionali acquistati nei supermercati, alla ricerca di pesticidi, nitrati, antibiotici e micotossine. Il risultato dell’indagine (su frutta e verdura, uova, olio, pasta, latte e yogurt) è confortante: nessuna traccia di sostanze chimiche proibite nei prodotti bio e residui ben al di sotto del limite di legge negli altri. «Entrambi i tipi di alimenti analizzati sono sicuri» sintetizza Franca Braga di Altroconsumo. Qualche mese fa, aveva suscitato scalpore uno studio dell’Università di Standford, che aveva confrontato i risultati di 237 precedenti ricerche giungendo alla conclusione che i cibi bio non sono più salutari di quelli convenzionali, perché non contengono in media più vitamine o proteine. Possono risultare contaminati da batteri come l’E-coli esattamente come gli altri, ma il rischio di trovare residui di pesticidi è inferiore del 30 per cento, anche se non sempre i prodotti biologici ne sono risultati totalmente privi.
D’altro canto, proseguiva l’indagine americana, la carne di pollo e di maiale biologica è meno esposta a ceppi batterici resistenti agli antibiotici. Gli scienziati di Standford ammettono che la loro metaanalisi presenta limiti, soprattutto perché gli studi analizzati erano piuttosto eterogenei, ma la polemica bio-non bio rimane accesa.
«È impossibile dare una risposta definitiva sulla questione: ci sono troppi fattori che incidono sulle caratteristiche di un prodotto e il modo in cui è coltivato è solo uno di questi» ritiene Flavio Paoletti dell’Istituto nazionale di ricerca su alimenti e nutrizione (Inran). «Contano la genetica, il clima, l’esposizione alla luce del sole. Inoltre, non c’è un solo modo di produrre biologico o convenzionale». Purtroppo, ammette Paoletti, ricerche che di volta in volta riaffermano o sconfessano le proprietà dei cibi biologici rischiano di essere macchiate da un peccato originale: l’appartenenza degli autori alla squadra dei biofan o a quella dei bioscettici.
Studi scientifici e clinici, in ogni caso, stanno individuando alcune tendenze: la frutta biologica contiene in genere più vitamina C. Il latte è più ricco di omega 3, che proteggono il sistema cardiovascolare, elemento sottolineato anche nella ricerca di Standford. L’Università di Pisa ha poi confermato la maggiore presenza di minerali e licopene (sostanza anticancro) nei pomodori coltivati senza fertilizzanti chimici.
«Molti italiani si sono avvicinati al biologico per stare meglio e per combattere intolleranze e allergie alimentari» sottolinea Edoardo Freddi, marketing manager della società Ecor NaturaSì, che controlla una catena di 90 supermercati di prodotti bio. I dati dell’Osservatorio Sana presentati all’ultimo salone del biologico di Bologna riaffermano la tendenza: se il 53,2 per cento delle famiglie ha comprato almeno un prodotto bio nei mesi precedenti, la percentuale sale al 64 per cento nei nuclei con figli sotto i 12 anni.
Laura Di Renzo, docente all’Università di Tor Vergata, da anni esamina gli effetti sulla salute della dieta mediterranea italiana, un mix di frutta, verdura, pesce azzurro, legumi. Ha sottoposto persone sane e pazienti affetti da patologie renali a un regime alimentare biologico e convenzionale: «I test hanno dimostrato come il potere antiossidante degli alimenti fosse superiore nella dieta bio» riassume «mentre inferiore si è rivelata la presenza di fattori infiammatori. Lo studio ha ribadito che una dieta biologica equilibrata riduce il livello di omocisteina, correlata a rischi cardiovascolari».
Il 71 per cento degli intervistati per l’Osservatorio Sana afferma di scegliere i prodotti bio perché li ritiene più sicuri e il 64,9 perché li trova più buoni; ma i consumatori riconoscono anche altri valori: i metodi di coltivazione rispettano i cicli naturali, sono banditi pesticidi e fertilizzanti chimici. Le tecniche colturali preservano la ricchezza del suolo e consentono di risparmiare acqua ed energia. Negli allevamenti sono vietati gli ormoni e limitati gli antibiotici.
Che cosa mettono nel biocarrello gli italiani? Soprattutto frutta e verdura, latte, biscotti, pasta. Ma non sempre i prodotti biologici trasformati sono più sani degli altri. «Nelle nostre indagini abbiamo appurato che certi biscotti, yogurt o confetture biologiche contenevano coloranti, grassi di dubbia qualità e troppi zuccheri» osserva Braga.
In Italia, il mercato dei prodotti biologici è ancora una nicchia, vale l’1,3 per cento del totale, pari a circa 1,7 miliardi di euro, contro il 6 per cento della Svizzera, il 7 per cento dell’Austria o il 2,7 della Francia. Quasi la metà delle vendite avviene attraverso la grande distribuzione, anche se sono cresciuti i canali alternativi: secondo il rapporto Bio Bank, le aziende che hanno aperto spacci diretti nell’ultimo triennio sono aumentate del 16 per cento, l’ecommerce del 27 per cento, e si moltiplicano i servizi di consegna a domicilio di cassette di frutta e verdura biologica. Ma il vero boom è quello delle mense scolastiche: tra il 2009 e il 2011 il numero di quelle che servono pietanze bio è passato da 837 a 1.116. A Roma sono ormai il 70 per cento.
Il prezzo degli alimenti biologici è però un tema cruciale. L’elevato costo è la ragione che tiene lontano un terzo dei consumatori convenzionali. Difficile stabilire quanto questo divario sia giustificato. Nel caso della spesa effettuata da Panorama alcuni prodotti bio sono risultati quasi tre volte più cari degli altri (le coste), ma in altri casi, come il latte, il costo è inferiore. «Ormai prodotti di base come pasta o passata di pomodoro si pagano meno, per via delle politiche commerciali della grande distribuzione» sintetizza Alessandro Triantafyllidis, presidente dell’Associazione italiana agricoltura biologica (Aiab). «Diversa è la questione per ortaggi e frutta: la logistica è più difficile perché le aziende biologiche sono più disperse di quelle convenzionali. E questo si ripercuote sul prezzo finale. Ma a fare lievitare lo scontrino è soprattutto il rifiuto dei supermercati di certificarsi, che comporta l’obbligo di vendere tutto impacchettato». Inoltre il fatto che un’unica società che fa capo al gruppo Ecor NaturaSì controlli di fatto la distribuzione dei prodotti non favorisce la discesa dei prezzi.
L’agricoltura biologica ha costi di produzione in media del 20 per cento più alti: le rese sono inferiori e la rotazione delle colture impone, di fatto, che per un anno o due l’agricoltore rinunci alla sua produzione principale. Le condizioni di allevamento implicano aggravi: i polli maturano nel doppio del tempo, 90 invece di 46 giorni impiegati nei sistemi convenzionali.
«Le mie mucche sono al pascolo tutto l’anno» dice Stefano Chellini, allevatore della provincia di Genova. «I mangimi per integrare la loro dieta mi costano il 30 per cento in più. È difficile trovare soia non ogm. E poi per rispettare la fisiologia degli animali che sono ruminanti c’è un limite agli alimenti concentrati che possiamo dare. Negli allevamenti convenzionali i bovini si ammalano spesso per problemi alla digestione e sono curati con antibiotici. Da me il veterinario viene solo per le gravidanze e i traumi».
Chellini vende direttamente ai consumatori pacchi famiglia da 5 o 10 chili e così facendo riesce a contenere il prezzo. «Accorciare la filiera è l’unica strada per diminuire i costi» avverte Triantafyllidis. «Siamo il paese con la maggiore estensione agricola bio d’Europa, un milione di ettari, e il maggior numero di aziende nel settore, dalla produzione alla trasformazione. Ma la superficie è la stessa di 10 anni fa, ad aumentare sono state le importazioni di materie prime».
Il biologico non è esente da ombre. La prospettiva di guadagnare di più (in un settore in crisi come quello dell’agricoltura) induce alla frode. L’ultima è di qualche giorno fa: in Germania milioni di uova sono state vendute con il marchio bio benché gli allevamenti non rispettassero i parametri per avere la certificazione: 150 allevamenti della Bassa Sassonia sono finiti sotto inchiesta per sovraffollamento negli stabulari, maltrattamento degli animali e gravi mancanze alimentari ai danni delle galline. In Italia, la truffa più grossa in questo settore è stata messa in luce un paio di anni fa dalla Guardia di finanza di Verona. L’operazione, denominata Gatto con gli stivali, aveva scoperto una quarantina di aziende che commercializzavano cereali e frutta bio che di bio non avevano nulla.
Un’altra frode non da poco è quella svelata, l’anno scorso a maggio, dalla Forestale di Comunanza (Ascoli Piceno) che ha scovato migliaia di preparati a base di propoli e miele ufficialmente biologici, in realtà contenenti residui di fitofarmaci vietati e pericolosi per il sistema nervoso. Altro punto dolente sono i controlli delle aziende bio, che sono affidati a una serie di organismi certificatori ma spesso risultano inadeguati e più attenti alla verifica dei numerosi documenti che alle analisi effettuate sul campo.
Al di là dei comportamenti illegali, c’è una discussione che attraversa i movimenti bio di tutto il mondo: l’allargamento del mercato non rischia in realtà di tradire l’idea iniziale, quella di un’agricoltura attenta ai tempi e ai modi della natura? Sotto accusa è il cosiddetto «biologico di sostituzione»,
ovvero un semplice cambiamento dei fattori: via i fertilizzanti chimici, dentro quelli bio, via i pesticidi, dentro le sostanze consentite dalla legge. E per le galline ovaiole, una vita in un ambiente più ampio delle colleghe non bio, con mangimi adeguati ma lontano dall’immagine bucolica di pennuti che razzolano nel prato verde. La certificazione, in questo caso, attesta che si è rispettato una disciplina europea (tranne i casi di truffa), ma nulla dice su tutto il resto che può fare molta differenza.

domenica 8 settembre 2013

ROSE DEL DESERTO alle mandorle e cereali integrali


INGREDIENTI:

-150 gr farina di mandorle

-100 gr zucchero di canna

-70 gr burro freddo

-1 uovo

-cereali integrali q.b

-zucchero a velo q.b

mischiare tutti gli ingredienti con molti cereali sminuzzati,fare delle palline e poi appiattirle immergendole in altri cereali di modo che si formi la crosticina.
Infornare a 180 gradi X 25/30 minuti.
Infine spolverare con zucchero a velo.

sabato 7 settembre 2013


50 ani fa Rachel Carson pubblicava "Silent Spring", atto di accusa contro l'avvelenamento della natura da parte dell'industria chimica. 50 anni dopo continua ad avere più che mai ragione e per questo la ricordiamo con riconoscenza.





Nel settembre del 1962 usciva «Primavera silenziosa» (Silent Spring) il libro accusa della biologa americana Rachel Carson contro l'avvelenamento della natura da parte dei pesticidi. Questo libro è considerato da molti l'atto di nascita del moderno ambientalismo, che compie quindi 50 anni.
Eppure da allora quelli che vogliono rendere questo mondo un posto peggiore hanno fatto di tutto per discreditare l'ambientalismo, spendendo milioni e milioni di dollari, senza peraltro mai riuscirci.La gentile signora Carson forse non si immaginava che le sue ricerche avrebbe suscitato il violento attacco dell' industria chimica, che vedeva messo sotto accusa il suo nascente business.
Basti al triste e meschino episodio del negazionismo del global warming, per cui Exxon e soci hanno messo in modo la più gigantesca macchina di menzogne della storia dell'umanità pur di cercare di mantenere la propria rendita di posizione nel campo dlel'energia.
In Italia la situazione è forse un po' peggiore che nel resto del mondo. Pensate ad esempio al fatto che in una certa vulgata dei media la parola "ambientalisti" assume la connotazione di fanatici, integralisti, nemici del progresso, mentre sviluppo e politiche industriali mantengono ancora il loro suono magico.
Non è ancora bastata la storica sentenza sull'amianto, non è ancora bastata la brutta vicenda dell'ILVA e molte altre meno note, ma continuo a sperare di essere prossimi al giro di boa.

giovedì 5 settembre 2013

PLUMCAKE mia ricetta




INGREDIENTI :

-OKARA (vedi nella pagina I MIEI LATTI, latte della salute ricetta 2)

-100 gr farina

-80 gr zucchero

-poco meno di un bicchiere di latte

-15 gr burro fuso

-1 bustina di lievito

-zucchero a velo q.b

mischiare tutti gli ingredienti ed infornare a forno pre riscaldato a 180 gradi per circa mezz oretta.
Infine cospargere di zucchero a velo.

lunedì 2 settembre 2013

ZUPPA DI FARRO FAGIOLI ED ORZO



INGREDIENTI X 3 PERSONE

-100 gr Fagioli rossi

-50 gr fagioli neri

-salsa di pomodoro qb

-100 gr farro decorticato

-50 gr orzo mondo

-olio,zucchero q.b

-1 dado

Mettere in a mollo per una notte i fagioli con l orzo e il farro.
L indomani cuocere tutto per 3 ore con l aggiunta di abbondante acqua,salsa,dado zucchero.
Infine verra' fuori una zuppa densa molto gustosa.

INFORMAZIONI SU QUESTO PIATTO

Grazie all'alta solubilità in acqua il farro consente al nostro organismo di assorbire più facilmente le sostanze nutritive in esso contenute; inoltre il farro contiene dei carboidrati dalle particolari proprietà in grado di favorire la coagulazione del sangue e di stimolare allo stesso tempo il nostro sistema immunitario. Grazie all'alto contenuto di proteine il farro è in grado di dare una sensazione di sazietà subito dopo il suo consumo ed è così indicato per quelle persone che hanno problemi di linea.


L'orzo è un alimento forse troppo poco utilizzato nella nostra dieta anche se è in possesso di proprietà in grado di apportare benefici al nostro organismo. Essendo l'orzo ricco di proteine, sali minerali e fibre è molto utile a chi soffre di problemi legati allo stomaco; l'acido silicico rafforza invece capelli ed unghie.
Alcune ricerche mirate hanno evidenziato la presenza nell'orzo di alcuni estrogeni di origine vegetali che sembrano aver proprietà benevole nei confronti del tumore al seno, non solo.
Una ricerca condotta in America dal ministero dell'agricoltura ha isolato una molecola chiamata "tocotrienolo" che sembra aver la proprietà di inibire la formazione del colesterolo "cattivo" nel fegato.



I fagioli contengono una buona dose di vitamine del gruppo B e precisamente le vitamine B1, B2, B3, B5 e B6; oltre a queste troviamo la vitamina E, K, J e la vitamina PP.

Tra gli aminoacidi citiamo invece quelli presenti in percentuale maggiore che sono: acido aspartico, acido glutammico, arginina, fenilalanina, leucina, lisina, valina e prolina.